E’ la tecnologia contro l’arte. La perfezione contro la manualità con tempistiche e lavorazioni molto diverse. Di cosa sto parlando? Beh, delle differenze tra l’asola a mano e a macchina. Chiarisco subito una cosa per chi non conosce l’argomento: l’asola (o l’occhiello) è l’apertura di una giacca, di una camicia, di un cappotto in cui si infila il bottone per chiudere il tessuto. Insomma, magari non sapevi che si chiamava così, ma l’avrai sicuramente vista. Tuttavia riconoscere un occhiello sartoriale da uno a macchina non è propriamente facile. Serve una certa attenzione e destrezza che ti illustro nei paragrafi successivi.
Come fare l’asola a mano
Per cucirla sono necessarie pochi e semplici strumenti:
- forbici
- tessuto
- gesso
- cotone da imbastire
- filo di seta
- virgolina (ma solo per le giacche)
Come puoi capire da questo elenco, si tratta di materiale poco oneroso. Anche perché poi serve lo strumento più costoso: la pazienza. Già, quella che non si trova al supermercato. Del resto cucire un’asola a mano è un lavoro lento, ritmico e di precisione. La prima cosa da fare è definire la grandezza dei bottoni. Una volta stabilito questo, bisogna misurarlo perché da questo dipenderà l’ampiezza dell’asola. L’altro fattore è il colore del tessuto che determinerà anche quello dell’asola.
Ora è il momento di prendere il gesso per segnare il punto esatto con la misura giusta in cui eseguire l’asola. Appoggia il bottone tra i due estremi del segno: se non c’è spazio, sei stato impeccabile. Ora è quasi tutto pronto: ma prima di prendere le forbici in mano, è il momento di gnimmà, come si diceva nelle sartorie napoletane di una volta. Non ti spaventare, si tratta solo di imbastire intorno ai segnetti fatti per tenere fermo il tessuto.
Ci siamo: è arrivato il momento di piegare il tessuto e tagliare al centro del perimetro isolato con il gesso. Armati di ago, filo e pazienza perché adesso devi “cominciare” a lavorare sul perimetro che forma l’area. Si tratta di creare punti piccolissimi e disporli l’uno accanto all’altro lungo tutta l’asola sempre con un solo filo. Una volta che è stata percorsa tutta la superficie e sono state riunite le due estremità, la finitura è completata e non resta altro che passare il filo al rovescio per fermarlo e tagliarlo.
L’asola a macchina
Sicuramente la tecnologia è un aiuto prezioso. Oggi le macchine da cucire consentono di risparmiare tempo e di eseguire un lavoro pressoché perfetto. Ovviamente molto varia dallo strumento utilizzato. Esistono macchine più evolute e altre più “analogiche”. Nel primo caso, il processo è così semplice che basta schiacciare un bottone et voilà l’asola è pronta. Viceversa per gli altri strumenti più datati serve un filino di pazienza in più e una condizione imprescindibile: devono essere in grado di eseguire sia il punto lineare sia a zig-zag.
Prima di procedere è importante avere a disposizione questo materiale:
- filo gutterman per asole
- bottone
- 2 spilli
- gesso
- forbici
Come puoi notare, sia se vuoi eseguire l’asola a mano o meno, il materiale richiesto non è molto diverso. E anche le primissime operazioni sono le stesse: prendere il bottone, utilizzare gli spilli ai poli opposti della circonferenza per misurarlo e tracciare due segni con il gesso. Completata questa fase, scende in campo la macchina: accendila, seleziona la modalità zig zag e comincia a “tracciare” il profilo dell’asola. Per aiutarti, ti segnalo questo bel tutorial pubblicato da Fashion frozen
L’ asola a mano e a macchina
D’accordo, il procedimento cambia. Ma poi come si fa a riconoscere se l’asola è stata fatta a mano o con una macchina? In effetti un occhio poco esperto non è in grado di distinguerle. Esistono, però, alcuni “trucchetti” per farlo.
Alla base di tutto c’è una divaricazione tra automazione e manualità. L’asola a macchina è perfetta e precisa. Ma queste due qualità non sono sinonimo di migliore, anche perché in sartoria molti concetti cambiano significato rispetto al senso comune. L’asola a mano, quindi, è imperfetta, ma anche unica. E in questa ultima caratteristica risiede la sua estrema bellezza e ricercatezza.
Già, queste note di stile sono fondamentali per addentrarci nell’aspetto più tecnico. Per riconoscere la differenze bisogna dare un’occhiata al rovescio dell’asola. Se i punti sono omogenei, simmetrici ed equidistanti, la tecnica è a macchina. Al contrario, se la disposizione dei punti è irregolare, con un ritmo del filo ora incerto ora deciso, allora ci troviamo di fronte a un’asola fatta a mano.
Per gli abiti che confeziono tendo a utilizzare sempre la tecnica manuale. Certo, la tempistica gioca a sfavore, ma io resto convinto dell’idea che un abito su misura deve avere le asole cucite a mano, perché secondo me in sartoria estetica e lentezza vanno a braccetto. Nella foto in basso, ti mostro un esempio di asola per giacca che ho realizzato a mano. Se sei interessato all’argomento o semplicemente vuoi saperne di più, contattami per prenotare un appuntamento senza impegno.
E questo è tutto. Adesso non mi resta che salutarti e invitarti a seguire il prossimo post su questo blog. A presto.
2 commenti
Interessante
Grazie mille, Silvano